Sui Monti
Nebrodi, nei pressi di Longi e Alcara li Fusi (Messina),
vive un mollusco davvero particolare. Si tratta di Chilostoma
(Campylaea) planospira setulosum (Briganti, 1825), Gasteropode
terrestre endemico della Sicilia legato agli ambienti umidi. La singolarità
della sottospecie setulosum è la presenza di fitte e corte
setole sulla superficie della conchiglia che le fanno assumere un aspetto
vellutato al tatto.
Altra
caratteristica che l'accomuna alle altre specie del genere Chilostoma
è la presenza dell' "ombelico", parte basale
della columella che non si oblitera come in altre specie.
La conchiglia vuota (foto in alto) è stata trovata di recente
sul complesso delle Rocche del Crasto dal Dott. Salvatore
Migliore, farmacista di Longi, naturalista appassionato e fondatore
del Centro Naturalistico Nebroideo "La Petagna". Anche
il sig. Nicola Romano di Alcara li Fusi, dove gestisce un piccolo
ma singolare giardino botanico con più di duecento specie selvatiche
locali, ne conferma la presenza nei luoghi prima indicati.
Nel Cheklist della Fauna d'Italia (http://www.faunaitalia.it/checklist/invertebrates/families/Helicidae.html)
è confermata la presenza in Sicilia della sottospecie assieme
ad altre tre sottospecie della planospira:
Family
Helicidae
Chilostoma
(Campylaea) Beck, 1837
Chilostoma (Campylaea) planospira (Lamarck, 1822) [E]
(*)
Chilostoma (Campylaea) planospira benedictum (Kobelt, 1872) (Si)
Chilostoma (Campylaea) planospira macrostoma (Rossmässler,
1837) (Si)
Chilostoma (Campylaea) planospira occultatum (Paulucci, 1886)
(S)
Chilostoma (Campylaea) planospira planospira (Lamarck, 1822)
(N, S)
Chilostoma (Campylaea) planospira setulosum (Briganti,
1825) (S, Si)
La sottospecie
setulosum risulta molto localizzata e viene segnalata per le Madonne,
i Nebrodi e alcune grotte: Abisso del vento, Isnello (PA), Valle del
torrente Saracena, Maniace (CT) e adesso anche Longi e Alcara li Fusi.
In letteratura è stata trattata dal Benoit: Illustrazione sistematica
critica iconografica dei testacei estramarini della Sicilia e delle
isole circostanti, Benoit Luigi, Napoli, 1857, pp. 84-95. Venne descritta
anche dal Pirjno nel suo Catalogo dei Molluschi terrestri e fluviatili
delle Madonie e luoghi adiacenti, Enrico Pirajno Barone di Mandralisca,
Palermo, 1840, pp. 13-14. (da Liberto Fabio: http://www.aicon.com/sim/bbs/messages/909.htm
in risposta ad A. Reitano: http://web.infinito.it/utenti/s/siciliaria/liburnica%20setosa.htm
)
Tuttavia,
il fatto davvero curioso riguarda il rinvenimento da parte del Prof.
Salvatore Zafarana, di una conchiglia sub fossile di Chilostoma
(Campylaea) planospira in un giacimento in C/da Sabuci presso
Gela (CL). Anch'essa presenta il caratteristico "ombelico"
e, ad un'attenta osservazione a medio ingrandimento, si notano sulla
superficie dei punti (forse di inserzione delle setole), ordinanti in
fila e regolari che farebbero pensare alla sottospecie setulosum.
Se questa
ipotesi fosse convalidata dall'analisi di specialisti, la distribuzione
della specie non sarebbe stata così localizzata, ma si sarebbe
modificata nel tempo. Tutto ciò testimonierebbe nella pianura
di Gela un ambiente molto più umido di quello attuale, che invece,
viene ascritto al clima termomediterraneo secco (secondo Riva-Martinez),
o semiarido secondo la classificazione di De Martonne.