Il
suo nome scientifico è Leptoglossus
occidentalis e proviene dagli Stati
Uniti occidentali, ovvero dalla California
e dagli Stati contigui, come l'Oregon
e il Nevada ove vi sono foreste
di Conifere utilizzate come legname (molto noto l'abete di Douglas).
Nel 1999, probabilmente con l'importazione di merci, la cimice dei pini
arriva in Italia e tosto si diffonde in Lombardia, Veneto e, a distanza
di qualche anno, in Friuli. Non si avevano finora segnalazioni per i
Sud né per la Sicilia.
Ai primi di novembre dello scorso anno è stato notato da chi
scrive un grosso emittero dalle tibie posteriori dilatate a foglia e
dall'addome superiormente giallo con macchie nere. Si trattava di un
Coreide sicuramente estraneo alla nostra fauna..
La conferma della corretta determinazione è avvenuta dalla
dott.ssa Iris Bernardinelli dell'Università
di Udine alla quale fu prontamente spedito un esemplare.
Appena qualche settimana dopo ci è arrivata la comunicazione
che l'emittero era stato rinvenuto anche nei boschi di Castelbuono.
La presenza in questi ambienti privi di conifere non deve meravigliare
in quanto l'insetto vive anche a spese del pistacchio.
Le sue uova vengono deposte in gruppetti lungo gli aghi di pino e danno
sul finire della primavera delle neonate, che dopo avere effettuato
cinque mute diventano adulte. Giovani e adulti infilzano i coni con
il loro lungo e sottile rostro succhiandone la linfa e provocando la
morte dei semi e, conseguentemente, enormi danni agli ecosistemi forestali.
S.
Zafarana
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