Le
femmine dopo l'accoppiamento depongono le uova su specifiche piante
di cui si nutre il bruco.
Le larve hanno aspetto variabile, possono essere glabre o pelose,
ornate da verruche, tubercoli o cornetti. Le setole di alcune
specie sono urticanti. La nutrizione è per lo più
fitofaga e non mancano specie endofitiche mangiatrici di legno
(xilofaghe). Molte sono nocive alle coltivazioni e sono oggetto
perciò di una accanita lotta a base di insetticidi. Alcune
secernono seta con cui fabbricano un bozzolo ove impuparsi; in
alcuni casi l'uomo ha trovato il modo di filare questa seta ottenendone
tessuti di pregio. La larva dopo alcune mute sospende la nutrizione
e si incrisalida per un tempo più o meno lungo per poi
originare l'immagine, ossia l'insetto perfetto la cui vita è
spesso breve, limitata al periodo riproduttivo. Le farfalle, in
genere, conducono vita solitaria e quand'anche diano luogo ad
aggregazioni, non formano società strutturate come quelle
di altri insetti. Si possono avere elevati addensamenti di bruchi
o migrazioni in massa come talvolta succede per l'arctide Utetheisa
pulchella. Migrazioni solitarie compiono, invece, gli Sfingidi
che alle nostre latitudini non sempre riescono a superare l'inverno.
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