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FARFALLE NOTTURNE: MACROETEROCERI 1
DELLA R.N.O. “SUGHERETA DI NISCEMI” E DINTORNI


CICLO VITALE

 

Le femmine dopo l'accoppiamento depongono le uova su specifiche piante di cui si nutre il bruco.
Le larve hanno aspetto variabile, possono essere glabre o pelose, ornate da verruche, tubercoli o cornetti. Le setole di alcune specie sono urticanti. La nutrizione è per lo più fitofaga e non mancano specie endofitiche mangiatrici di legno (xilofaghe). Molte sono nocive alle coltivazioni e sono oggetto perciò di una accanita lotta a base di insetticidi. Alcune secernono seta con cui fabbricano un bozzolo ove impuparsi; in alcuni casi l'uomo ha trovato il modo di filare questa seta ottenendone tessuti di pregio. La larva dopo alcune mute sospende la nutrizione e si incrisalida per un tempo più o meno lungo per poi originare l'immagine, ossia l'insetto perfetto la cui vita è spesso breve, limitata al periodo riproduttivo. Le farfalle, in genere, conducono vita solitaria e quand'anche diano luogo ad aggregazioni, non formano società strutturate come quelle di altri insetti. Si possono avere elevati addensamenti di bruchi o migrazioni in massa come talvolta succede per l'arctide Utetheisa pulchella. Migrazioni solitarie compiono, invece, gli Sfingidi che alle nostre latitudini non sempre riescono a superare l'inverno.

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