I rapaci


rapaci

Il capovaccaio (Nephron percnopterus) è un piccolo avvoltoio dal piumaggio bianco con ali che presentano remiganti nere. Il becco è sottile e lungo, e la mascella superiore è uncinata all’estremità. Gli esemplari giovani hanno piumaggio nerastro o marrone cioccolato e solo dopo circa cinque anni assumono quello adulto. Interessante è il suo comportamento alimentare in quanto utilizza un ciottolo come utensile per rompere le uova di cui nutrirsi. L’esemplare esposto, in cattivo stato di conservazione, risale agli anni ’80; è un immaturo proveniente dai monti Iblei.

Il biancone (Circaetus gallicus) simile ad un’aquila, ma con testa grande, si nutre quasi esclusivamente di serpenti, ma non disdegna anfibi e, talvolta, anche uccelli, come il caso dell’esemplare in vetrina preparato con una pavoncella tra gli artigli. È specie migratrice (svernante in Sicilia). Nel territorio, è stata accertata la nidificazione per un paio di coppie.

Il nibbio reale (Milvus milvus) si può confondere col nibbio bruno, ma ha piumaggio più chiaro e coda nettamente biforcuta; inoltre, ha areale più ristretto e nidifica esclusivamente in ambito europeo. La sua dieta consiste di piccoli mammiferi. È specie a rischio di estinzione per l’esiguità della popolazione svernante, che in Sicilia si presume ammonti ad un centinaio di individui.

Il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus). Somiglia alla poiana, ma più snello e con una certa variabilità nella colorazione del piumaggio. La sua nutrizione è a base di larve di vespe, ma non disdegna altri insetti, solo occasionalmente cattura piccoli vertebrati. Migra dall’Africa verso nord seguendo lo stretto di Messina ove alcuni decenni fa, per barbara tradizione, veniva accolto a fucilate. Nel territorio lo si osserva in piccoli gruppi durante la migrazione primaverile e autunnale.

La poiana (Buteo buteo), di cui si espone anche lo scheletro, è uno dei rapaci diurni più diffusi e noti del territorio. Ha corpo compatto, ali ampie e arrotondate, coda corta. Frequenta ambienti boschivi ove si osserva spesso veleggiare sfruttando le correnti, oppure posata su alberi o su pali in attesa di catturare qualche preda. Negli ultimi decenni, il numero di coppie è aumentato sensibilmente (più che triplicato rispetto agli anni ’80). Nella Sughereta di Niscemi nidifica sulle querce più alte, ma è in grado di utilizzare anche pareti rocciose.

La rara Aquila protetta dai siciliani

L’Aquila di Bonelli (Aquila fasciata) è un grosso rapace dalle parti inferiori biancastre e superiori bruno-grigiastre con un’area bianca sul dorso. I giovani (esemplare esposto) sono bruni, inferiormente fulvo-castano. La maggior parte degli individui risulta concentrata in Sicilia, ove è specie sedentaria e nidificante. Nel territorio vi nidificano regolarmente alcune coppie minacciate da bracconieri e ladri di pulli per falconeria.

Per questo motivo, numerosi volontari, anche della nostra associazione, si adoperano nell’organizzare attività di contrasto al bracconaggio aiutando il Gruppo Tutela Rapaci Sicilia, supportato da Lipu, SPA ed EBN Italia.

gruppo tutela rapaci
Attività della Lipu in collaborazione con i volontari del GTR