La Piana di Gela


La Piana di Gela, che confina a nord con la Piana di Catania e separa i Monti Iblei dai Monti Erei, presenta colture estensive cerealicole alternate in rotazione con maggese nudo e colture alternative quali: fave, ceci e carciofeti con impianti pluriennali. Questi ecosistemi agrari hanno favorito alcune specie dell’avifauna quali la Cicogna bianca (Ciconia ciconia), il Biancone (Circaetus gallicus), il Grillaio (Falco naumanni), l’Occhione (Burhinus oedicnemus), la Pernice di mare (Glareola pratincola) e la Ghiandaia marina (Coracias garrulus).

Inoltre, in alcune zone si sono conservati esempi di habitat incontaminati, ricchi di biodiversità, in cui la natura è rimasta intatta. Tra questi ambienti, meritano una maggiore attenzione: le dune sabbiose con rare specie vegetali come il Giacinto dal pennacchio di Gussone (Leopoldia gussonei) e la Ginestra bianca(Retama raetam subsp. gussonei), i boschi di querce secolari ricchi di endemismi come l’Eliantemo sanguineo (Heliantemum sanguineum), la macchia mediterranea, le garighe con le essenze tipiche e gli acquitrini temporanei salmastri.

Sono questi i motivi che hanno spinto la Comunità Europea a individuare zone da proteggere, conservare e valorizzare. In particolare la ZPS (Zona di Protezione Speciale) “Torre Manfria, Biviere e Piana di Gela”, e i SIC (Sito di Interesse Comunitario) “Sughereta di Niscemi”, “Bosco di Santo Pietro”, “Macconi e Biviere di Gela e Torre Manfria”.

La Piana di Gela