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Dalla Pietra al Silicio

Nello splendido scenario delle creste di Pizzo Mirabella nella Valle dello Jato (PA) l'uomo sin dalla preistoria ha abitato questi luoghi in sintonia con l'ambiente, sfruttando tutte le risorse che offriva la natura. Utilizzava caverne per abitazione, terre colorate e pigmenti vegetali per dipingere, armi in pietra per cacciare e sopravvivere. Sin dal "primo pensiero" l'uomo ha sentito il bisogno di comunicare con gli altri. Lo faceva con suoni, gesti e pitture rupestri.

L'uomo era una creatura della natura e la natura era il suo habitat, il suo cibo, le sue paure.
Per comunicare iniziò a dipingere sulle pareti delle grotte in cui viveva "pittogrammi" che raffiguravano scene di caccia, trofei e riti magici da tramandare ai discendenti.

È straordinario come queste testimonianze di 10.000 anni fa siano giunti fino a noi. Trovarsi in questi luoghi e poterli ammirare da vicino è altrettanto affascinante. Così sotto la luce soffusa della caverna Mirabella, immersi nel silenzio della montagna omonima, innalzando le mani verso il cielo si ritorna indietro nel tempo immaginando i momenti di una fortunata battuta di caccia.


A distanza di migliaia di generazioni passando dai graffiti sulla roccia alle tavolette incise, fino alla scrittura su carta, l'esigenza innata di comunicare non è venuta meno. L'uomo attuale continua a utilizzare la "pietra" di silicio per costruire potenti e sofisticati strumenti di comunicazione. Già, perché senza questo elemento così abbondante nella sabbia del mare, l'uomo non sarebbe andato sulla Luna, non avrebbe volato su un aereo e neanche inviato un sms.
Nel silicio ha impresso i micro circuiti, divenuti sempre più piccoli grazie a tecnologie sempre più avanzate. Per far ciò ha dovuto costruire complicati edifici bunker, come delle matrioska e senza finestre. I tecnici, geni dell'ingegneria informatica, sono costretti a lavorare senza mai vedere la luce del sole, ad indossare doppie tute in fibre di carbonio antistatiche e imbavagliati per evitare la diffusione di particelle di polvere…

Questo è soltanto uno dei numerosi anelli delle catene produttive mondiali di cui l'uomo non può più fare a meno.

Ma quali sono i costi per l'ambiente? La ricerca, la scienza con l'uso di nuove tecnologie, hanno sempre il fine di agevolare l'uomo nella sua esistenza? O spesso trascendono la vorticosa idea del lucro?
Nel nome del progresso potrà l'uomo spezzare irrimediabilmente quell'equilibrio con la natura iniziato milioni di anni fa?

Il consumo di energia crescente e le emissioni di rifiuti stanno cambiando irrimediabilmente i delicati equilibri della biosfera. Se fino a qualche decennio fa l'idea di qualche scienziato sugli scenari futuri dell'ambiente veniva considerata catastrofica, adesso è sotto gli occhi di tutti la modificazione del clima, pertanto, nessuna nazione che si ritienga "civile" può sottrarsi all'arduo compito di rimediare ai danni di politiche ambientali non sostenibili.

V. Liardo