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CONTRIBUTO ALLA CONOSCENZA DELLA BIODIVERSITÀ DEGLI ECOSISTEMI NATURALI
DI NISCEMI E DINTORNI

FARFALLE NOTTURNE: MACROETEROCERI 1
DELLA R.N.O. “SUGHERETA DI NISCEMI” E DINTORNI

(LEPIDOTTERI ETEROCERI)



Questo lavoro si occupa delle "farfalle notturne", termine col quale si indicano tutti i Lepidotteri esclusi i Ropaloceri, che, come è stato ampiamente discusso nel precedente lavoro, costituiscono un gruppo definito sotto l'aspetto sistematico, in quanto comprendono due sottofamiglie (Esperoidei e Papilionoidei) accomunati dall'avere le antenne terminate a clava, donde il nome. Tutti gli altri si denominano Eteroceri (che vuol dire "antenne diverse"), termine senza valore sistematico da ritenere nel linguaggio comune sinonimo di farfalle notturne, ma da preferire ad esso, in quanto l'aggettivo "notturne" non sempre risulta appropriato. Molte di queste farfalle, infatti, svolazzano di giorno ed hanno variopinte livree paragonabili a quelle dei lepidotteri diurni. Per distinguere queste categorie ecologiche conviene anche l'uso del termine falena notturna e falena diurna.
Gli Eteroceri rappresentano la gran parte delle farfalle, con specie primitive ed evolute, con forme grandi e piccole. Didatticamente, è comoda una bipartizione in Microeteroceri e Macroeteroceri. Oggetto di questo lavoro saranno i secondi, di facile osservazione e studio; tuttavia la numerosità di Nottuidi e Geometridi ne ha consigliato una trattazione a parte.