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IL RAGNO NASUTO
Argyrodes nasica
ASSENTE DALLA CHECK-LIST DEI RAGNI DI SICILIA



Nell'intervallo tra un gioco e l'altro, due giovanissime nostre socie, le cuginette Gabriella e Sabrina Zafarana, curiosando per la campagna hanno notato un minuscolo ragnetto appeso ad un filo. L'osservazione al binoculare ha rivelato uno strano aracnide di sesso maschile con un tubercolo frontale e l'addome argentato prolungato in un lungo cornetto oltre le filiere. Si muoveva su zampe lunghissime che a riposo intrecciava strettamente tenendo sempre il ventre in sù. Probabilmente trattasi di Argyrodes nasica, riportato dalla ceck-list solo per l'Italia meridionale esclusa la Sicilia. (1-9-2008, S. Zafarana)


L'eliantemo sanguineo
(Helianthemum sanguineum (Lag.)Dunal., 1824)
pianta ritenuta estinta dal 1800 ritrovata nella R.N.O. Sughereta di Niscemi

L'eliantemo sanguineo (Helianthemum sanguineum Lag.) è pianticella vischioso-ghiandolosa e rossiccia a ciclo annuale alta circa 10 cm e appartenente alla famiglia delle Cistacee. Presenta foglie pelose e opposte, quelle in basso ovate e facilmente caduche, quelle in alto più allungate e persistenti. I fiori del diametro di un centimetro hanno cinque petali gialli subeguali ai sepali e con una macchia rossiccia alla base. Dopo la fioritura, che avviene in marzo-aprile, i peduncoli si ripiegano caratteristicamente verso il basso. La capsula è glabra.
Fu descritta per la prima volta nel 1805 dal botanico spagnolo Mariano Lagasca e inizialmente ascritta al genere Cistus. Il sinonimo Helianthemum retrofractum si deve, invece, al micologo sudafricano Christian Persoon; l'attuale binomio, definitivamente assegnato nel 1824, porta la priorità dell'originario scopritore.
La specie ha una distribuzione mediterranea occidentale; è stata osservata in Portogallo, Spagna centrale e meridionale, Algeria e Marocco. Nel 1800 si hanno segnalazioni per la Liguria e l'isola di Creta, presenze, però, considerate come avventiziati. Non esistono citazioni per la Sicilia fino al 1988, quando nel marzo di quell'anno ne fu scoperta, dal naturalista Salvatore Zafarana, una popolazione in località Arcia (oggi parte della R.N.O Sughereta di Niscemi), in ambiente di macchia degradata su terreni assolati e sabbioso-silicei, ove la cistacea vive insieme a terofite dei praticelli effimeri, come il comune fior gallinaccio (Tuberaria guttata) e il raro centauro marittimo (Centaurium maritimum).
La specie viene riportata e raffigurata nel libro "Il Museo didattico comprensoriale di Storia naturale di Niscemi" edito nel 1992 dalla locale sezione del W.W.F.
Nel 1995, nel corso del 90° Convegno della Società Botanica Italiana tenutosi a Palermo, viene presentato un poster sull'entità in questione e pubblicato un articolo sul Giornale Botanico Italiano a cura di R.Galesi.


NUOVA SPECIE PESCE PALLA
Archaeotetraodon zafaranai (G.Carnevale et J.Tyler 2010)
ecco una ricosttruzione
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Favoriti dal riscaldamento del Mediterraneo e dal Canale di Suez, negli ultimi anni numerosi pesci tropicali hanno fatto la loro comparsa nei nostri mari.
... è stato ritrovato tra i sedimenti deposti sul fondo di un mare risalente a circa sei milioni di anni fa...>>>


Ricostruzione di un modello

LA ZELKOVA, una pianta venuta dal passato


Certamente molti avranno visto il film "Jurassic Park", storia fantascientifica di come, tramite manipolazioni genetiche e tecniche all'avanguardia, gli scienziati riportano in vita i dinosauri dopo milioni di anni dalla loro estinzione. In realtà, dei grandi rettili sono rimasti solo fossili, ma incredibilmente alcune piante sono invece tornate dalla preistoria. Senza esperimenti, la Zelkova sicula, endemismo siculo, è veunuta dal passato...>>>

Dalla "Pietra" al "Silicio"


Nello splendido scenario delle creste di Pizzo Mirabella nella Valle dello Jato (PA) l'uomo sin dalla preistoria ha abitato questi luoghi in sintonia con l'ambiente, sfruttando tutte le risorse che offriva la natura...>>>

Carabus famini...un carabide siculo-nordafricano


Carabus famini

Carabus famini, coleottero carabide siculo-nordafricano, considerato di notevole interesse biogeografico la cui distribuzione veniva limitata alla Sicilia occidentale (Bosco della Ficuzza e Rocca Busambra) è stato rinvenuto anche nella Riserva Naturale Orientata "Sughereta di Niscemi".
Un esemplare è attualmente conservato dal CEA presso il Museo di Storia Naturale di Niscemi nelle collezioni V.Liardo-S.Zafarana


ASSENTI DALLA CHECK-LIST DEI RAGNI DI SICILIA

Si tratta di Uloborus walckenaerius ritrovato nelle campagne di Niscemi ancora una volta in una ragnatela di Cyrtophora citricola, specie molto comune soprattutto nelle siepi di fico d'India, facilmente riconoscibile per l'addome tubercolato e per i bozzoli a catenella.
Gli Uloboridi sono i soli ragni a non possedere veleno...>>>

Monaeses paradoxus (Thomisidae)

Rinvenuto nelle campagne di Niscemi un altro ragno assente dalla check-list della Sicilia. Si tratta di Monaeses paradoxus, unica specie italiana del genere Monaeses apprtenente alla famiglia Thomisidae. E' caratterizzato da opistosoma lungo e stretto, posteriormente prolungato oltre le filiere...>>>


UNA CHIOCCIOLA SETOLOSA

Chilostoma (Campylaea) planospira setulosum

Sui Monti Nebrodi, nei pressi di Longi e Alcara li Fusi (Messina), vive un mollusco davvero particolare. Si tratta di Chilostoma (Campylaea) planospira setulosum (Briganti, 1825), Gasteropode terrestre endemico della Sicilia legato agli ambienti umidi. La singolarità della sottospecie setulosum è la presenza di...>>>

SUI NEBRODI PER CASO SPINTO DALLA SETE
Durante una escursione al Bosco Mangalaviti, un socio del CEA in cerca di acqua per dissetarsi, per caso ha rinvenuto una lama di ossidiana risalente alla civilta preistorica del Neolitico (5.000 a.C.).
È successo questa estate sui Nebrodi presso la Sorgente Balestra...>>>
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Ultimo aggiornamento 06-02-2013
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